foto foto: Carl Lender, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons
Il concerto in ricordo di Freddie Mercury
Il 20 Aprile 1992 allo Stadio di Wembley a Londra si tenne il Freddie Mercury Tribute Concert, organizzato dai Queen, l’evento fu un omaggio al cantante scomparso pochi mesi primi all’età di 45 anni a causa di una broncopolmonite aggravata dall’AIDS. Fu un modo per onorare la sua memoria e per sensibilizzare gli spettatori sull’AIDS.
Il concerto venne trasmesso in mondovisione e gli spettatori ammontarono a più di 1 miliardo.
I guadagni dell’evento furono devoluti in beneficienza per creare l’associazione The Mercury Phoenix Trust, un’organizzazione di volontariato e di informazione che cerca di combattere l’AIDS in tutto il mondo.
Oltre ai Queen si esibirono molti grandi artisti : David Bowie, Elton John, gli U2 , i Metallica, i Guns N’Roses, George Michael e altri ancora.
La morte di Freddie Mercury
il leggendario frontman dei Queen, è morto il 24 novembre 1991, all’età di 45 anni, a causa di una broncopolmonite aggravata dall’AIDS. Egli è morto nella sua casa di Kensington, Londra, circondato dai suoi amici più stretti.
Nel 1987 Freddie cominciò a soffrire di sintomi che non aveva mai reso noti al pubblico per riservatezza. La sua salute peggiorò anno dopo anno, ma lui scelse di continuare mantenere privata la sua malattia, pur continuando a lavorare con i Queen fino al 1991.
Pochi giorni prima della sua morte, Freddie Mercury rilasciò una dichiarazione pubblica in cui confermava di essere malato di AIDS. In quella dichiarazione, affermò:
“Ho avuto un’incredibile vita, e sono fortunato ad essere circondato da persone che mi amano. Voglio che il mio pubblico sappia che non c’è bisogno di fasi delle illusioni sulla mia salute. Sono malato, ma voglio continuare a fare musica”.
Le ultime immagini che si hanno del cantante sono quelle contenute nel videoclip del singolo “I’m Going Slightly Mad”. E’ stato girato interamente in bianco e nero, e il cantante è truccato per nascondere i segni della sua malattia sul volto.
11/02/24
Fabio Massimo Di Marco