Fonte Immagine: CBS Television, Public domain, da Wikimedia Commons
Fuga dal pianeta delle scimmie (1971)
Analisi e Recensione:
Fuga dal pianeta delle scimmie (Escape from the Planet of the Apes), terzo capitolo della celebre saga iniziata nel 1968, è un film di fantascienza diretto da Franklin J. Schaffner nel 1971. La pellicola si distingue dai precedenti per il tono più drammatico e per l’approfondimento dei temi legati alla discriminazione razziale e alla lotta per la sopravvivenza.
Tra i punti di forza del film si evidenziano la regia solida di Schaffner, le interpretazioni intense degli attori, tra cui Charlton Heston, Linda Harrison e Bradford Dillman, e la colonna sonora suggestiva composta da Jerry Goldsmith. Il film vanta inoltre una trama avvincente e ricca di colpi di scena, che tiene lo spettatore incollato alla sedia dall’inizio alla fine.
Tuttavia, alcune critiche includono la presenza di alcune sequenze action un po’ grossolane e un finale che lascia aperte alcune domande. Nonostante ciò, Fuga dal pianeta delle scimmie rimane un film di intrattenimento di alto livello che ha saputo conquistare il pubblico e la critica, confermandosi un cult del genere fantascientifico.
Fuga dal pianeta delle scimmie (1971)
Titolo originale: Escape from the Planet of the Apes
Anno: 1971
Regia: Don Taylor
Protagonisti: Roddy McDowall, Kim Hunter, Bradford Dillman, Natalie Trundy, Eric Braeden
Trama
“Fuga dal pianeta delle scimmie” è il terzo film della saga “Il Pianeta delle Scimmie”. La storia inizia con Zira (Kim Hunter) e Cornelius (Roddy McDowall), gli scimpanzé intelligenti dei primi due film, che viaggiano indietro nel tempo grazie a un’astronave recuperata. Insieme al dottor Milo (Sal Mineo), arrivano nella Terra del 1973.
All’inizio, i tre scimpanzé vengono trattati con curiosità e rispetto dagli umani, diventando celebrità. Tuttavia, quando le autorità scoprono la loro origine e la storia futura della dominazione delle scimmie sugli umani, la situazione cambia drasticamente. Zira è incinta e il governo vede il nascituro come una minaccia per il futuro dell’umanità.
La coppia è costretta a fuggire, ma viene catturata e tragicamente uccisa. Tuttavia, prima di morire, Zira riesce a nascondere il suo neonato, affidandolo a una coppia umana che lo cresce in segreto, ponendo le basi per la futura rivolta delle scimmie.
Cosa Insegna
Il film offre diverse lezioni e spunti di riflessione:
- Accettazione e Paura:
- Mostra come la paura dell’ignoto e del diverso può portare a decisioni drastiche e tragiche. Gli umani, inizialmente curiosi e accoglienti, si trasformano in persecutori quando percepiscono una minaccia.
- Ciclo della Storia:
- Il film suggerisce l’inevitabilità del ciclo storico. Nonostante gli sforzi per cambiare il futuro, gli eventi sembrano seguire un percorso predestinato.
- Sacrificio e Speranza:
- Il sacrificio di Zira e Cornelius per salvare il loro figlio rappresenta un potente messaggio di speranza e resistenza. Anche in situazioni disperate, il loro amore e il desiderio di proteggere il futuro prevalgono.
Curiosità
- Ribaltamento della Formula:
- Il film ribalta la premessa originale portando le scimmie intelligenti nel passato invece di avere umani nel futuro dominato dalle scimmie. Questo cambio di prospettiva ha rinfrescato la serie e ha introdotto nuove dinamiche narrative.
- Ruolo di Sal Mineo:
- Sal Mineo, noto per “Gioventù bruciata”, interpreta il dottor Milo, un personaggio che aggiunge tensione e drammaticità, ma viene ucciso all’inizio del film.
- Origini del Figlio di Zira e Cornelius:
- Il figlio di Zira e Cornelius, che diventerà Cesare, è il collegamento diretto con i successivi film della serie, rappresentando il seme della futura rivolta delle scimmie.
- Sottotesto Politico:
- Come i suoi predecessori, il film contiene un forte sottotesto politico e sociale, riflettendo le ansie e le tensioni degli anni ’70, in particolare quelle riguardanti la guerra fredda e la proliferazione nucleare.
Conclusione:
“Fuga dal pianeta delle scimmie” è un’aggiunta stimolante e emotivamente coinvolgente alla saga “Il Pianeta delle Scimmie”. Con una trama innovativa, performance potenti e temi rilevanti, il film non solo intrattiene, ma offre anche profondi spunti di riflessione su accettazione, paura, e il ciclo inevitabile della storia. Rimane un capitolo essenziale per comprendere l’evoluzione della serie e il suo impatto culturale.
10-11-2024
Gianfranco Di Marco