Anno 2670 – Ultimo atto (1973)

Fonte immagine di copertina: CBS Television, Public domain, da Wikimedia Commons

Anno 2670 – Ultimo atto (1973): Un epilogo agrodolce per il Pianeta delle Scimmie

  • Titolo originale: Battle for the Planet of the Apes
  • Regista: J. Lee Thompson
  • Anno: 1973
  • Colonna sonora: Leonard Rosenman
  • Cast principale: Roddy McDowall (Cesare), Claude Akins (Aldo), Natalie Trundy (Lisa), Severn Darden (Kolp)

Trama:

Nel 2670, Cesare, il saggio leader delle scimmie, cerca di instaurare una convivenza pacifica tra la sua comunità e i pochi umani sopravvissuti alla guerra nucleare. Ma la pace è fragile: il gorilla Aldo, ambizioso e violento, trama per prendere il potere, mentre un gruppo di umani mutanti, nascosti nelle rovine della “Città Proibita”, cova un odio profondo verso le scimmie. Cesare, guidato dalle visioni del suo defunto padre Cornelius, dovrà affrontare queste minacce e lottare per preservare il futuro che ha immaginato.

Analisi e recensione:

“Anno 2670 – Ultimo atto” è un film che divide. Da un lato, chiude il cerchio della saga originale del “Pianeta delle Scimmie”, offrendo una conclusione alla storia di Cesare e alla lotta tra scimmie e umani. Dall’altro, soffre di un budget limitato e di una sceneggiatura a tratti ingenua, che non sempre rende giustizia alla complessità dei temi affrontati.

Il film si distingue per le sue scene d’azione ben coreografate e per l’interpretazione intensa di Roddy McDowall, che ancora una volta dà vita a un Cesare tormentato e nobile. Tuttavia, la trama appare a volte semplicistica e alcuni personaggi, come Aldo, risultano stereotipati.

Cosa insegna:

Nonostante i suoi difetti, “Anno 2670 – Ultimo atto” offre spunti di riflessione importanti. Il film sottolinea l’importanza della tolleranza e della comprensione, mettendo in guardia contro i pericoli dell’odio e della violenza. Cesare, con la sua saggezza e la sua compassione, rappresenta un modello di leadership positiva, capace di superare le divisioni e costruire un futuro migliore.

Curiosità:

  • Il film è stato girato in soli 26 giorni, con un budget ridotto rispetto ai precedenti capitoli della saga.
  • La “Città Proibita” è stata costruita utilizzando scenografie riciclate da altri film, tra cui “Hello, Dolly!” e “L’uomo che visse nel futuro”.
  • Il finale originale del film, molto più cupo, è stato modificato per renderlo più ottimista e adatto a un pubblico familiare.
  • “Anno 2670 – Ultimo atto” è stato l’ultimo film della saga originale del “Pianeta delle Scimmie” fino al reboot del 2011, “L’alba del pianeta delle scimmie”.

In conclusione:

“Anno 2670 – Ultimo atto” è un film imperfetto ma significativo, che merita di essere visto per la sua importanza nella storia del cinema di fantascienza e per il suo messaggio di speranza e tolleranza. Nonostante i limiti tecnici e narrativi, il film riesce a emozionare e a far riflettere, lasciando un segno duraturo nello spettatore.

 05-09-2024

Gianfranco Di Marco

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