Fonte immagine: Matteopace, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, da Wikimedia Commons
Roma, fine anni ’70. La Città Eterna, culla di storia e cultura, è anche teatro di una guerra sotterranea per il controllo del crimine. Tre bande rivali, guidate dal freddo calcolatore Freddo, dall’ambizioso Libanese e dal dandy Dandi, decidono di mettere da parte le loro divergenze e unire le forze in un’alleanza senza precedenti. Il loro obiettivo: conquistare Roma.
Il rapimento del barone Rossellini è il primo passo di un piano audace e spregiudicato. Il riscatto milionario fornisce il capitale iniziale per finanziare un impero criminale che si estende rapidamente, infiltrandosi in ogni angolo della città. Dallo spaccio di droga alla prostituzione, dal racket alle scommesse clandestine, la Banda della Magliana, come viene chiamata, diventa il fulcro del malaffare romano.
La loro ascesa è favorita da una rete di protezione che coinvolge politici corrotti, esponenti della mafia e persino figure legate al Vaticano. La Banda della Magliana gode di una sorta di immunità, operando indisturbata sotto gli occhi di una città che sembra aver perso il controllo.
Ma il potere è un’arma a doppio taglio. L’avidità e l’ambizione minano l’unità del gruppo. Il denaro, che all’inizio era il collante dell’alleanza, diventa la causa della loro rovina. Le tensioni interne crescono, i sospetti si moltiplicano, le vecchie rivalità riemergono.
La lotta per il controllo del territorio si trasforma in una guerra fratricida, una spirale di violenza e tradimenti che coinvolge anche le forze dell’ordine e i servizi segreti. La Banda della Magliana, un tempo invincibile, inizia a sgretolarsi sotto il peso delle sue stesse contraddizioni.
Il film “Romanzo Criminale”, diretto da Michele Placido, racconta questa storia epica e tragica con uno stile crudo e realistico. La fotografia cupa, le musiche evocative e le interpretazioni intense degli attori ci immergono nell’atmosfera di quegli anni, facendoci vivere in prima persona l’ascesa e la caduta di un impero criminale.
Il film è un punto di riferimento per il genere criminale romano, un capostipite che ha influenzato molte altre opere successive. La sua forza sta nella capacità di raccontare una storia vera, fatta di personaggi complessi e controversi, sullo sfondo di una città eternamente sospesa tra luce e ombra.
“Romanzo Criminale” ci mostra il lato oscuro di Roma, la violenza e la corruzione che si annidano dietro la sua bellezza. Ma ci parla anche di amicizia, lealtà e ambizione, di sogni infranti e destini segnati. È un film che lascia il segno, un viaggio nell’abisso dell’animo umano, dove la linea tra bene e male è sottile e sfumata.
14/08/2023
Gianfranco Di Marco
