A 18 anni dal primo straordinario successo insieme, Mina e Adriano Celentano ritornano con le migliori, il nuovo album in uscita in CD e in versione digitale da venerdì 11 novembre.
Prodotto da Claudia Mori per CLAN CELENTANO e Massimiliano Pani per PDU, contiene 11 canzoni inedite e una sorpresa finale.
le migliori è un album travolgente, con le voci dei due Artisti mai così splendenti, capaci di rincorrersi, scherzare, emozionare come solo i veri grandi sanno fare. Un album sorprendente con Mina e Adriano, amici e irregolari da sempre, che hanno deciso ancora una volta di ‘giocare a fare i cantanti’.
Il titolo dell’album nasce da un messaggio di buon compleanno che Adriano, dal suo blog, inviò a Mina l’anno scorso, firmandosi ‘le migliori’, con riferimento a Mina e a sé stesso; partendo da questo, Mauro Balletti ha realizzato la copertina, con ‘2 Mine’ e ‘2 Celentani’ ad una sfilata di moda dove la passerella è la strada. Tutte e quattro vestite da donna.
Si parte con Amami Amami, il singolo uscito lo scorso 21 ottobre e già hit, con le voci che si inseguono sulla musica di Idan Raichel (giovane e originale compositore israeliano autore dell’”Idan Raichel Project”) e sul testo di Riccardo Sinigallia; un canto d’amore ispirato agli uomini e alle donne che si incontrano, si mischiano e stanno bene insieme al di là di razza, colore e sesso. Mina e Adriano sono complici, si lanciano frasi che racchiudono il feeling di una vita artistica … e se non ti avessi amato mai adesso non saresti qui ma non mi chiedere perché adesso e qui amami / e io mai mi abituerò alla tua voce e ai tuoi addii contro la nostra volontà, adesso e subito amami… con un assolo finale di fisarmonica che dà il senso del divertimento assoluto (e un’irresistibile citazione finale di ‘Storia d’amore’).
La melodia, struggente e ipnotica, di È L’amore ci porta al secondo brano, composto e scritto da Andrea Mingardi e Maurizio Tirelli. Racconta di due amanti, capaci di perdersi ma incapaci di dimenticarsi, legati da un canto che si fonde con rara bellezza … È l’amore che non mi lascia stare, guardo il telefono che tace / è l’amore che brucia l’anima, di colpa sua mia non morirò…, e chiude con una fulminante improvvisazione vocale.
Con Se mi ami davvero, scritta da Gianmarco Marcello, meglio noto come Mondo Marcio, il ritmo si fa trascinante …questo amore è un affitto ma non farlo sarebbe un delitto / io non ci casco più ogni vizio mio sei tu… con un’improvvisa incursione rap di Adriano – primo con “Prisen” ad aver inventato e scritto un rap – …quando torno da un concerto che domande fai, già ti vedo con la lente di ingrandimento sembri “csi”/ non dire mai che non ti ho avvertito, ma sono solo quello che ti fa stare bene, mai un marito/ l’uomo perfetto è solo in tv!.
Ti lascio amore ci trascina dentro la fine di una storia d’amore, proprio dentro, senza sconti di buoni sentimenti. Un intenso parlato di Adriano enuncia il tema della canzone, una storia arrivata al capolinea …quando volersi bene è già abbastanza ma non è mai tanto e soprattutto è l’anticamera del rimpianto / non so che mi succede…dentro l’anima / qualunque discussione… è discutibile / l’angoscia di sbagliare è insopportabile…/ ma so che devo… devo… andare via…. Con il testo e la musica di Toto Cutugno, Mario Culotta e Fabrizio Berlincioni, il brano vive e respira di una eccezionale performance interpretativa di Mina e Adriano, …ti lascio amore non trasformiamoci in commedia / non c’è tragedia quando il finale è già scontato… / non è un invito ma il mio bisogno disperato / io ti ho tradito, ma a modo mio / ti ho sempre amato… ti lascio amore….
Ad un passo da te è uno dei pezzi di grande impatto dell’album e raccoglie idealmente l’eredità di Acqua e sale. Un duetto perfetto, un gioco di rimbalzi, ironie e richiami tra Mina e Adriano, lei che lo ferma e tiene le distanze con un eloquente Oh Oh Oh! quando lui le dice …spengo la luce, restiamo in silenzio, ti sfioro e tu…. Scritto da Fabio Ilacqua, già autore di ‘Amen’, brano primo classificato tra i giovani di Sanremo 2016, la canzone diverte e sorprende con un ritmo che entra da subito sotto pelle …mi fai bene anche se dici di no… io… / di te, dei tuoi silenzi che t’odio e poi mi manchi di carne e di senso / ragione e sentimento, di te. Ma cosa c’è da capire? Mi fai bene.
Non mi ami (di Salvatore Marletta, Federico Spagnoli e Walter Dallari) è una storia in bilico, il dubbio del ‘non amore’, cantato insieme, tra serio e faceto cosa aspettarmi poi, da uno come te / come da uno come me , risponde Adriano così feroce, dolce, cinico, spietato, abile / non è che hai sbagliato cantante… e qui Adriano ironizza alla sua maniera con Mina.
Il tempo di prendere fiato e parte l’irresistibile Ma che ci faccio qui, del giovane Pietro Paletti. Mina e Adriano, per la gioia di chi ascolta, cantano, parlano, si rincorrono in un brano che è un vero e proprio show sull’ipotesi di un tradimento. Tanto ormai non t’importa più di niente / Tanto ormai non mi ascolti neanche più / Ma cosa dici? / Siediti accanto a me se hai il coraggio / Il coraggio… hai voglia… dai parla / E raccontami tutto su di lui / Ma quale lui… esisti solo tu / Ma che ci faccio ancora qui / Ma cosa stai dicendo, cosa dici? / Ma che ci fai tu ancora qui / Ma scusa, non ti capisco… finchè Mina, esasperata, esclama …non ne posso più di sopportare questo interrogatorio, mamma mia, sono mesi che va avanti così, ho fatto uno sbaglio, uno! … Un’interpretazione che regala a questa canzone un finale memorabile …beh, vado a prendere un po’ d’aria … con il dialogo tra i due che sfuma volutamente …fino all’ultimo parlato di Adriano …Tu fai sempre così/ prima vuoi fare il disco poi dopo fai come cavolo ti pare!…
In Sono le tre, scritta da Luca Rustici e Philippe Leon, le due voci creano atmosfere a cui è impossibile resistere. È in parte la storia di Mina e Celentano, due dei figli migliori di un’Italia che ha attraversato e attraversa momenti difficili, una riflessione sull’assenza, sulla voglia naturale degli esseri umani, di tutti gli esseri umani, di restare vicini e ritrovarsi. Si va verso il finale dell’album con due brani che Mina e Adriano interpretano da solisti.
Ne Il bambino col fucile, scritta da Francesco Gabbani, Adriano canta con l’inimitabile timbro della sua voce, immutata, graffiante, da vero rocker e non rinuncia a squarci di attualità … a Medjugorje si vede la Madonna e sta piangendo / la nonna in minigonna in parlamento / c’è un’aria sempre molto signorile / all’asilo c’è un bambino col fucile / all’asilo c’è un bambino col fucile.
Aldo Donati e Loriana Lana sono gli autori di Quando la smetterò. Mina interpreta un’inarrivabile infinita dichiarazione d’amore, accompagnata dallo straordinario pianoforte di Danilo Rea …ma c’è qualcosa proprio in fondo al cuore / qualcosa che non te lo so spiegare / che mi sorprende e non può bleffare e che mi dice /, non può finire qui / forse sarà un telefono vicino la bellezza di una suggestione / e tornerà al mio cuore l’emozione / perché lo so che non finisce qui…
Le due voci tornano ad intrecciarsi in Come un diamante nascosto nella neve. Emozione allo stato puro. Mina e Adriano, qui più che mai, appartengono alla nostra vita, sussurrano parole che tutti noi vorremmo saper dire e l’espressione ‘cantando a te’ si fa poesia …come un diamante nascosto nella neve, ti sto cercando non so più dove sei/ ma in questo inverno io son certa che cantando a te mi scalderai / come diamante nascosto nella neve/ mi manchi tanto da quando non ci sei/ ma in questa notte io son certo che cantando a te mi scalderai… È finita? Macché. C’è spazio ancora per il colpo finale. Una versione inedita, techno, entusiasmante, pazzesca, di Prisencolinensinainciusol, il protorap di Adriano del 1972, consacrato a livello internazionale da dj e rapper americani come il primo vero rap della storia. Sulla base musicale realizzata dal dj/produttore italiano più conosciuto al mondo, Benny Benassi, Adriano canta con Mina. Una festa assoluta, il tripudio del divertimento e della modernità. Slang inventato da Adriano che chiama Mina, Mina che accetta la sfida e rappa Uis de seim cius nau op de seim/ Ol uait men in de colobos dai/ Trrr – ciak is e maind beghin de col/ Bebi stei ye push yo ohin.