Fonte immagine: European People’s Party, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0>, da Wikimedia Commons
Chi si aspetta un film su Berlusconi rimarrà deluso: il nostro ex Presidente del Consiglio rimane sullo sfondo, relegato in un ruolo minore. Ecco la prima sorpresa del Caimano di Nanni Moretti, commedia con andamento vivace, allegro, sentimentale, drammatico. L’altra, che non andrebbe svelata, è in chiusura della storia ed è duplice: chi interpreta Berlusconi (non lo vuole fare nessuno) e come e dove finiranno società e istituzioni. Moretti corona un sogno e ne infrange un altro, quello dei militanti che volevano una presa di posizione, un’opera su e contro Berlusconi.
La storia del film da girare si sviluppa contemporaneamente a quella personale e affettiva del produttore. Se da un lato la produzione del film incontra notevoli problemi, dovuti essenzialmente alla ritrosia degli addetti ai lavori a occuparsi di un tema così “scottante” come l’ascesa di Berlusconi, tra cui la defezione dell’attore Marco Pulici che doveva interpretare il Caimano, dall’altro anche il rapporto tra i coniugi Bonomo si deteriora sempre più fino alla separazione.
Nonostante tutto Bonomo decide di realizzare comunque il film, impegnandosi finanziariamente con tutto ciò che possiede; purtroppo si riesce a girare solo l’ultima scena, che forse più di tutte le altre fa capire il vero senso della pellicola. Silvio Berlusconi entra nell’aula di tribunale per presenziare alla lettura della sentenza del processo, presumibilmente il processo SME. È solo, non è più potente e nessuno dei suoi alleati gli sta vicino: viene condannato a 7 anni.
Ciononostante, egli esce dal Palazzo di giustizia ammonendo i giudici a temere la reazione del popolo, che non avrebbe permesso la condanna persecutoria di un suo eletto e, dopo aver rilasciato dichiarazioni ai giornalisti, un gruppo di persone viene ad acclamarlo mentre sta entrando nella sua macchina. All’uscita dei giudici, invece, gli stessi che avevano festeggiato il condannato incominciano a tirar loro di tutto, comprese delle bombe Molotov. L’immagine noir di Berlusconi-Moretti che esce di scena chiude il film, con i bagliori della rivolta popolare sullo sfondo.
13/06/2023
Gianfranco Di Marco